Lo scorso 2 marzo siamo stati invitati ad uno dei periodici incontri con i rappresentanti di Trenitalia per verificare lo stato della linea FR3 e, una volta ancora, sollecitare provvedimenti in ordine al materiale rotabile e ai ritardi, ancora riscontrabili.
Dopo aver conosciuto il "nuovo" responsabile della linea FR3, successivamente, con la dott.ssa De Filippis ci siamo soffermati su quanto emerso nell'incontro del 21/1/2006 ad Oriolo, di cui abbiamo già dato ampia informazione precedentemente sul nostro sito.
Con stupore e malcelata irritazione, ancora una volta, ci siamo trovati di fronte alla richiesta di prevedere ulteriori fermate per il già tartassato "diretto" Viterbo-Roma e siamo stati anche velatamente incolpati di non esserci opposti in quel di Oriolo o comunque, a posteriori, non aver fatto pervenire a Trenitalia valutazioni specifiche.
Ed ancora una volta ci ritroviamo, grazie anche alla poca lungimiranza del mondo politico, a dover difendere, argomentare e giustificare "treni diretti" già così da noi tutti ritenuti insufficienti ,inadeguati e previsti con materiale vetusto ed ormai intollerabile.
Il MOSP si è sempre adoperato per avere TRENI DIRETTI da VITERBO con tempi di percorrenza decenti (non superiori ai 65 minuti), moderni e confortevoli.
Denunciamo, quindi, come insostenibile questo gioco delle parti dove si generi una guerra tra poveri, facendo ricadere su una parte dei pendolari responsabilità e oneri che a noi non competono.
Prima di ogni elezione, il mondo politico viterbese si fa promotore dell'istituzione di famigerati nuovi "diretti", salvo poi amaramente scoprire che le uniche novità sono rappresentate da vecchi treni già esistenti, per i quali sono state eliminate le fermate nella tratta urbana.
RIBADIAMO ANCORA UNA VOLTA CHE I TRENI CHE OGGI SERVONO LA CITTA' DI VITERBO SONO INADEGUATI E CON TEMPI DI PERCORRENZA INSOSTENIBILI.
Se per i pendolari di VITERBO la "CURA del FERRO" consiste nel peggiorare ulteriormente confort e tempi di viaggio, le Istituzioni di Viterbo in primis
e la Regione conseguentemente SE NE FACCIANO CARICO con la stessa pubblicità e vigoria utilizzata nei mesi pre-elezioni 2005.
Ricordano che la nostra linea guida di richieste ci ha contraddistinto per non aver mai peggiorato le condizioni di viaggio di alcuno, vogliamo comunque precisare,
che i pendolari di Viterbo sono i più penalizzati sia dal punto di vista tempi di percorrenza che da quello economico;
insieme a tutti concorreremo a trovare soluzioni "le più favorevoli" possibili, ma ribadiamo non accettabile che vengano proposte e giustificate talune soluzioni
che in fondo "costano" solo pochi minuti.
Ieri ci è stato promesso il rigoroso rispetto dell'orario in cambio della legittimazione di treni che non migliorano i tempi di percorrenza.
Oggi, ci si chiede di ampliare ulteriormente la durata del viaggio, e molti di noi cominciano a convincersi che forse "era meglio quando si stava peggio".
Il "mal comune mezzo gaudio" non è la soluzione ai problemi e se le richieste inoltrate da più sono ritenute legittime, che si assolvano immettendo più risorse,
nuovo materiale e nuove corse.
E' ricorrente che molti utenti residenti nei paesi del viterbese chiedano di poter utilizzare il "diretto";
ma così facendo, và da sé, che mai più si potrà definire lo stesso, un treno "diretto" e giammai si avranno per i pendolari di Viterbo tempi e condizioni
sufficientemente apprezzabili.
La soluzione è, di contro, indicare delle stazioni di raccolta per i pendolari limitrofi, come fin'ora, del resto, individuate in quelle di Bracciano ed Anguillara,
prevedendo un treno che transiti poco prima del diretto e raccolga coloro che vogliano beneficiare di poche fermate;
scendere a Bracciano e conseguentemente utilizzare il "diretto".
In realtà, con poche modifiche dell'orario tutto ciò potrebbe essere oggi già possibile, ed è ciò che abbiamo chiesto a Trenitalia.
Infatti basterebbe fare in modo che il "diretto" superi a Bracciano il treno con tutte le fermate in partenza da Viterbo alle 6.03, dopo aver previsto
la possibilità di "scambiarsi" gli utenti.
Così si avrebbero benefici per tutti: i passeggeri della provincia potrebbero salire sul "diretto" senza soste aggiuntive,
ed il "diretto" stesso non sarebbe costretto ad accodarsi ad un treno più lento.
E allora Noi chiediamo piuttosto, ancora una volta e con forza, di convogliare tutte le risorse disponibili nella ricerca di migliorare e velocizzare ulteriormente
i "diretti" per il bene di tutti, e non prevedere nuovi fattori penalizzanti, seppur a prima vista ritenuti di poco conto,
ma che nella realtà risultano portatori di problematiche aggiuntive, spesso rivelatesi, successivamente, insormontabili.